venerdì 28 giugno 2013

Recensione di "Panza e prisenza" - Giuseppina Torregrossa

Cari visitatori della Tana,
oggi vi recensisco un libro che ho letto la settimana scorsa in poche ore, mentre rimuginavo su quale altro libro iniziare.
Si tratta di Panza e prisenza, ultimo libro di Giuseppina Torregrossa, autrice palermitana che ho scoperto di recente.

Il libro è uscito nel 2012 per Mondadori e conta 189 pagine. Il prezzo è di € 10,00 per il cartaceo, mentre l'ebook costa € 4,99.



TRAMA
Palermo. Un'estate caldissima. E tre poliziotti che più diversi non si potrebbe: il questore Lobianco, severo e forte, Rosario D'Alessandro detto Sasà - amante del cibo e delle donne, affetto da un curioso disturbo della lacrimazione che fa sì che pianga quando si eccita - e Marò Pajno, affascinante e volitiva, relegata in un noioso commissariato di quartiere. I tre sono uniti sin dai primi anni di servizio da un'amicizia più forte di tutto. Tanto che Marò, attratta da entrambi, ha finito per non concedersi a nessuno dei due... Nel medesimo volgere di giorni, Sasà viene incaricato di braccare un boss ricercato da anni e Marò si trova alle prese con un'indagine scottante: chi ha voluto uccidere sulla pubblica piazza uno dei più noti penalisti palermitani? Come se non bastasse, proprio nel momento in cui i due amici avrebbero più bisogno del suo autorevole appoggio, il questore Lobianco sembra preso da altre urgenze. Mentre il caldo avvolge ogni cosa, la barocca festa di Santa Rosalia ricopre le vie della città dei gusci crocchianti dei babbaluci e in riva al mare si levano le preghiere del Ramadan, a Sasà e Marò non resta che ritrovarsi, sera dopo sera, davanti a una tavola imbandita. "Che ti porto?" chiede lui ogni volta, "Panza e prisenza" risponde lei decisa, cioè: solo te stesso e il tuo appetito. Ogni cena una ricetta, preparata da Marò e servita a Sasà in un'atmosfera di speziata ambiguità. Ogni pasto un passo avanti nelle indagini e uno indietro nel gioco di seduzione...



LA MIA OPINIONE
In questo romanzo Giuseppina Torregrossa intreccia abilmente le vite sentimentali e lavorative dei tre protagonisti, la commissaria Marò Pajno, il questore Lobianco e Sasà D'Alessandro.
In una caldissima estate siciliana, dopo che le loro vite lavorative per anni si erano divise, i tre si ritrovano  di nuovo vicini, anche se Sasà e Marò stanno indagando su casi diversi.
Così come le era successo quando era appena entrata in Plizia, Marò torna a riflettere sulla sua vita sentimentale e su una possibile scelta tra Lobianco e Sasà, sapendo che i due non l'hanno certo dimenticata, ma si rende conto che anche a distanza di anni non vuole scegliere.
Certo, è evidente che il rapporto con Sasà è molto più intenso, fatto di gesti ambigui e giochi di seduzione.
Tra i principali momenti in cui i due si ritrovano, ci sono le cene a casa di Marò, in cui i due finiranno per avvicinarsi sempre di più.
In una Palermo bellissima, disegnata più che mai a tinte forti, tra la confusione, il caldo, i suoni, i profumi ed il Festino di Santa Rosalia, l'indagine di Marò ed il lavoro di Sasà sono quasi messi in secondo piano rispetto alla storia tra di loro, risucchiati nel vortice voluttuoso e colorato della città in piena estate.

Personalmente posso dire di non avere apprezzato granché questo libro come giallo: il caso su cui indaga Marò è di semplice soluzione, e ho provato pochissima curiosità per la scoperta dell'omicida del giudice Maddaloni.
Dall'altro lato però sono stata trascinata in una Palermo da cartolina, alla quale è impossibile resistere: tra ricette ed erotismo, seduzione e ricerca dell'amore, questo libro è una via di mezzo: certo, non un grande giallo, ma sicuramente una bella storia con dei personaggi ben delineati.
Se volete immergervi nel racconto di una Palermo caldissima, tra una ammazzatina e un buon piatto di spaghetti ai ricci o di pasta con le pezze, questo libro è l'ideale.
Ottimo da leggere sotto l'ombrellone per passare un paio d'ore in buona compagnia.


Il mio voto per questo libro è tre riccetti e mezzo!
Una lettura piacevole.

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