lunedì 12 agosto 2013

Recensione di "La linea del cuore" - Emma Dolcevita

Cari visitatori della Tana,
la recensione di oggi è dedicata ad un libro che vi avevo segnalato poco tempo fa.
Si tratta di La linea del cuore di Emma Dolcevita, edito da Emma Books.
Il libro lo trovate in formato digitale sui maggiori store online al prezzo di € 0,99.


TRAMA
Metropolitana milanese, ora di punta, una mattina piovosa come tante. Martina sta per scendere al capolinea, quando si accorge di avere lasciato l’ombrello sul sedile.Ancora non sa che quel piccolo evento privo di importanza farà prendere alla sua vita una svolta inaspettata. Ancora non sa che, voltandosi all’improvviso, andrà a sbattere contro l’uomo dietro di lei, lo manderà al tappeto, gli romperà il naso e rimarrà agganciata al suo giubbotto finché il treno non andrà in deposito. Ancora non sa che, in una mattina piovosa come tante, sta per avere inizio la storia più romantica della sua vita sullo sfondo meno romantico del mondo: la metropolitana di Milano.




LA MIA OPINIONE
Da quando ho letto la trama di questo libro, mi sono immediatamente incuriosita.
La particolarità è che tutti i capitoli del romanzo hanno il titolo di una delle fermate della metropolitana di Milano, e molti di essi sono proprio ambientati sui treni che attraversano la città.
Martina è una donna in carriera, con alle spalle una lunghissima gavetta e (forse) la storia d’amore più lunga della sua vita. Lei e Matte stanno insieme da quindici anni, e come succede in molte coppie, un tradimento ha acceso la miccia della crisi di coppia.
All’inizio del romanzo Martina è appena andata via dall’appartamento che i due condividono ormai da tempo, per tornare a vivere dalla zia Matilde, la donna che le ha fatto da madre da quando i genitori di lei sono scomparsi in un tragico incidente.
Ma è proprio sulla metropolitana, a causa di uno scherzo del destino, che Martina conosce Claudio, un uomo che sembra arrivare proprio al momento giusto per rubarle il cuore.
Ma non tutto è semplice come sembra e tra un Matteo interessato a riconquistarla e a portarla con sé in Puglia, Claudio che sembra ancora legato alla sua vecchia fidanzata e la zia Matilde, che dopo quarant’anni ha finalmente trovato il figlio che aveva abbandonato in gioventù, la vita di Martina si complica improvvisamente, intrecciandosi a quelle di tante altre persone.


Di questo romanzo mi è piaciuta innanzitutto l’idea di fondo: ambientare una storia d’amore in un posto così poco romantico come la metropolitana di Milano e lasciare che le scene principali si svolgano proprio all’interno dei treni è secondo me una trovata molto originale.

Inoltre ho apprezzato il fatto che questa storia non fosse semplice come sembrasse dalla trama: la storia tra Claudio e Martina accompagna altri intrecci, ed è una storia che nasce piano e con difficoltà, a causa dei vari malintesi e dei piccoli colpi di scena che si susseguono nella storia.
Molto tenera è sicuramente la storia di zia Matilde e del figlio ritrovato dopo tanti anni, che inaspettatamente si intreccia anch’essa con la storia tra Martina e Claudio.
Non avevo messo in conto però il fatto che questa potesse essere una storia non troppo leggera: basandomi soltanto sulla trama avevo pensato che in fondo si trattasse di un libro con cui trascorrere un pomeriggio spensierato. 
In realtà anche se la storia alla fine è a lieto fine (perdonate il gioco di parole), lo è soltanto dopo un percorso abbastanza travagliato, che nasconde molte insidie per la nostra protagonista, ma che sicuramente la porta a scoprire molto di più su se stessa, su Matteo e sulla relazione con lui e sicuramente sull’amore.
Nel complesso un romanzo carino, scorrevole e originale per la sua impostazione.



Il mio voto per questo romanzo è quattro riccetti!

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